
Bando Agrivoltaico: nuova finestra per presentare la domanda e ottenere l’agevolazione
L’agrivoltaico rappresenta una delle soluzioni più innovative e sostenibili per coniugare la produzione di energia rinnovabile con l’attività agricola. Questa tecnologia prevede l’installazione di impianti fotovoltaici su terreni agricoli, in modo tale da garantire la coesistenza tra coltivazioni, allevamento e produzione di energia elettrica.
In cosa consiste
Il sistema agrivoltaico si basa sull’integrazione sinergica tra moduli fotovoltaici e pratiche agricole, con l’obiettivo di massimizzare l’uso del suolo senza sottrarlo all’agricoltura. I pannelli vengono installati su strutture rialzate che consentono il passaggio di luce solare e lo svolgimento delle attività agricole sottostanti, favorendo così una duplice funzione produttiva.
L’adozione di impianti agrivoltaici comporta numerosi benefici, sia dal punto di vista ambientale che economico:
- Riduzione dello stress termico sulle colture
- Risparmio idrico grazie all’ombreggiamento parziale
- Protezione delle coltivazioni da eventi climatici estremi
- Diversificazione del reddito per gli imprenditori agricoli
- Produzione di energia rinnovabile
- Ottimizzazione dell’uso del suolo
Questo modello contribuisce a evitare la competizione tra uso agricolo e uso energetico del terreno, rispondendo al fabbisogno crescente di fonti energetiche sostenibili.
Beneficiari
Il Decreto Agrivoltaico innovativo, emanato dal Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica (MASE) e in vigore dal 14 febbraio 2024, prevede l’installazione di almeno 1,04 GW di impianti agrivoltaici sperimentali entro il 30 giugno 2026, con una produzione stimata di almeno 1.300 GWh annui.
Il bando è destinato principalmente a:
- Imprenditori agricoli, anche in forma societaria o cooperativa
- Società agricole e consorzi tra imprese agricole
- Associazioni temporanee di imprese agricole (ATI)
Sono invece esclusi dai benefici i soggetti in difficoltà finanziaria, quelli esonerati dalla tenuta della contabilità IVA con volume d’affari annuo inferiore a 7.000 euro, e coloro per i quali sussistano cause di esclusione amministrativa o antimafia.
Contributo a fondo perduto e tariffe incentivanti
I progetti ammessi potranno beneficiare di due principali forme di incentivo:
- Contributo in conto capitale fino al 40% delle spese ammissibili
- Tariffa incentivante per l’energia elettrica netta immessa in rete
Le imprese hanno 18 mesi di tempo per completare i lavori. Superato tale termine, la tariffa viene ridotta dello 0,5% per ogni mese di ritardo (fino a un massimo di 9 mesi).
Bando Agrivoltaico: nuova finestra per presentare la domanda
La domanda per accedere all’agevolazione deve essere presentata entro il 30 giugno 2025. Alla domanda, da presentare tramite il portale web del Gse, deve essere aggiunta l’offerta di riduzione della tariffa di riferimento.
Requisiti tecnici e finanziari per l’accesso agli incentivi
Gli impianti devono:
- Essere di nuova costruzione e dotati di componenti nuovi
- Avere titolo abilitativo e preventivo di connessione accettato
- Rispettare le caratteristiche progettuali dell’Allegato 2 del decreto
- Garantire la continuità delle attività agricole o pastorali
- Essere conformi alle norme ambientali vigenti
Per impianti superiori a 1 MW è richiesta la verifica della solidità economico-finanziaria, da attestarsi mediante:
- Dichiarazione bancaria o impegno al finanziamento
- Capitalizzazione minima, variabile in funzione dell’investimento
Spese ammissibili
Sono riconosciute come spese ammissibili (DM Agrivoltaico, Allegato 3):
- Realizzazione dell’impianto agrivoltaico
- Sistemi di accumulo e monitoraggio
- Connessione alla rete elettrica
- Opere edili strettamente necessarie
- Acquisto e installazione di hardware/software
- Studi di prefattibilità, progettazione, collaudi, direzione lavori
Le spese tecniche (progettazione, studi, consulenze) sono ammesse fino al 10% del totale. Tutti i costi devono essere sostenuti tramite bonifico bancario e documentati entro la data di entrata in esercizio, comunque non oltre il 30 giugno 2026. È ammissibile anche l’IVA, qualora non sia recuperabile.
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