Confcommercio: “Aiuti di emergenza a tutte le imprese”

[vc_row][vc_column][vc_column_text]Il momento di crisi è sotto gli occhi di tutti e l’Italia intera necessita di aiuti, soprattutto indirizzati a privati, sanità e imprese. La Confcommercio, a questo proposito, ha richiesto che le agevolazioni economiche vengano estese a tutto il territorio nazionale. “Interventi di sostegno al sistema imprenditoriale rapidi ed estesi, indirizzati a tutti i settori economici” sono più che mai urgenti; il tutto per fare in modo che il sistema economico nella sua interezza non imploda.

La prima misura che si vorrebbe intraprendere è il credito d’imposta: questa si rivolge alle aziende che “presentano evidenza contrattuale di mancato guadagno in relazione ai recessi anticipati per giusta causa o per contrazione degli ordinativi”. Già in sede di versamento dei tributi sarà possibile attuare la compensazione e questa va accompagnata alla soppressione dei contributi. Un’altra proposta di Confcommercio riguarda la riduzione “consistente” degli acconti fiscali, soprattutto Irpef (con le relative addizionali), Ires e Irap dovute per il periodo d’imposta in corso.

Al fine di non gravare sulle imprese con altri adempimenti e costi, viene anche richiesta la proroga dell’avvio della “lotteria degli scontrini”, dal 1° luglio al 1° gennaio dell’anno prossimo.

Anche in entrata sarebbero previsti ulteriori aiuti alle imprese. Viene chiesta la “semplificazione e accelerazione delle procedure di anticipazione e liquidazione degli importi dovuti alle imprese”. Si cerca di bloccare anche i termini di rendicontazione per le aziende che hanno ricevuto agevolazione pubbliche, poiché “non può essere rispettata la tempistica di realizzazione dei progetti agevolati e l’effettuazione dei relativi pagamenti”.

Un’altra problematica rilevante è il rallentamento del commercio. Si vorrebbe inserire la cedolare secca sulle locazioni degli immobili ad uso commerciale anche per l’anno in corso. Si dovrebbe associare anche il dimezzamento del “free tax shopping”, che al momento ammonta a 154,95€. Ciò incentiverebbe soprattutto il settore della moda, in netta crisi a causa dello stallo di arrivi di turisti cinesi, americani, russi e arabi. Il danno calcolato è superiore ai 5 miliardi di euro, si stima. È una tassa molto più bassa o del tutto esistente in molti paesi europei, che provoca una specie di concorrenza sleale tra Stati.

La Confcommercio suggerisce di reperire i fondi dal cofinanziamento nazionale dei fondi SIE 2014-2020, ma anche dal Fondo di sviluppo e coesione, oltre che dalla futura programmazione 2021-2027.[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row]