
Conto Termico 3.0: guida completa agli incentivi energia 2025
Il Conto Termico 3.0, introdotto dal Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica (MASE) con il decreto del 4 agosto 2025, rappresenta la nuova frontiera degli incentivi per l’efficienza energetica e le energie rinnovabili in Italia.
Gestito dal GSE – Gestore dei Servizi Energetici, questo strumento punta a rendere più accessibili e convenienti gli investimenti in soluzioni sostenibili, con particolare attenzione a pompe di calore, solare termico, biomassa e sistemi ibridi.
In questa guida analizziamo in dettaglio come funziona il Conto Termico 3.0, quali sono i benefici per imprese, famiglie e Pubbliche Amministrazioni, e quali opportunità apre per installatori e operatori del settore energetico.
Perché il Conto Termico 3.0 è un’occasione strategica
Il mercato italiano delle pompe di calore e dell’elettrificazione dei consumi è in forte espansione. Le famiglie e le imprese cercano soluzioni per ridurre la dipendenza dal gas, abbattere i costi e aumentare l’autoconsumo energetico.
Il Conto Termico 3.0 risponde a questa esigenza con tre leve principali:
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incentivi economici fino al 65% dei costi sostenuti;
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integrazione con il fotovoltaico e i sistemi di accumulo, che rafforzano l’indipendenza energetica;
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accesso esteso a più soggetti, incluse imprese private, enti del Terzo Settore e Pubbliche Amministrazioni.
Dotazione finanziaria e destinatari
Il Conto Termico 3.0 dispone di una dotazione annua di 900 milioni di euro, così suddivisi:
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400 milioni destinati alle Pubbliche Amministrazioni;
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500 milioni per privati, imprese e Terzo Settore.
Grazie a questa struttura, lo strumento diventa un volano di crescita non solo per la transizione ecologica, ma anche per la competitività delle imprese italiane.
Interventi incentivabili
Gli interventi ammessi si dividono in due categorie principali:
Efficienza energetica negli edifici (PA e assimilati)
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coibentazione;
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sostituzione infissi;
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caldaie a condensazione;
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schermature solari;
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interventi NZEB (near zero energy building);
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illuminazione efficiente e sistemi di building automation.
Produzione di energia termica da fonti rinnovabili (PA, privati e imprese)
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pompe di calore elettriche e a gas (aero/geotermiche, idrotermiche);
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caldaie e stufe a biomassa;
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impianti solari termici e solar cooling;
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scaldacqua a pompa di calore;
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sistemi ibridi;
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teleriscaldamento efficiente;
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microcogenerazione da FER.
Ammontare degli incentivi
Il Conto Termico 3.0 riconosce un contributo variabile dal 40% al 65% dei costi, con possibilità di raggiungere il 100% per scuole, ospedali e strutture sanitarie pubbliche.
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65% per pompe di calore, biomassa, solare termico e NZEB.
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55% per interventi combinati (es. isolamento + infissi + caldaie efficienti).
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40–50% per interventi standard (isolamento, schermature, caldaie a condensazione).
La liquidazione avviene:
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in unica soluzione per incentivi ≤ €15.000;
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in rate da 2 a 5 anni per importi superiori.
Opportunità per imprese e installatori
Il Conto Termico 3.0 non è solo un incentivo, ma un potente strumento commerciale:
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consente di presentare offerte più competitive;
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accelera i tempi di ritorno sugli investimenti;
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favorisce la vendita integrata di pompe di calore e fotovoltaico con accumulo.
Per gli operatori del settore, saper integrare la tecnologia con la leva finanziaria dell’incentivo significa distinguersi sul mercato e fidelizzare i clienti.
Il Conto Termico 3.0 rappresenta una svolta per il mercato energetico italiano.
Con la possibilità di coprire fino al 65% dei costi per famiglie e imprese – e addirittura il 100% per gli edifici pubblici – questo incentivo è destinato a diventare il motore della transizione verso edifici e impianti sempre più efficienti e sostenibili.
Consiglio pratico: per sfruttare al meglio l’opportunità, è fondamentale affidarsi a consulenti esperti capaci di seguire sia la parte tecnica che quella burocratica con il GSE, riducendo i rischi e ottimizzando i tempi di accesso agli incentivi.