Contratti di sviluppo 2025

Contratti di Sviluppo 2025

Contratti di Sviluppo rappresentano uno degli strumenti più strategici della politica industriale nazionale, pensati per supportare programmi di investimento di rilevante dimensione in grado di generare impatti significativi sull’economia reale, sull’occupazione e sull’innovazione. Con la versione aggiornata al 25 marzo 2025, il Ministero delle Imprese e del Made in Italy, in collaborazione con Invitalia, ha ridefinito e ampliato l’ambito operativo di questa misura.

Cosa finanziano?

Sono ammissibili progetti di sviluppo:

  • industriale: creazione o ampliamento di impianti produttivi, riconversione o ristrutturazione di unità esistenti;

  • turistico: potenziamento dell’offerta ricettiva, recupero strutture dismesse, destagionalizzazione;

  • tutela ambientale: efficienza energetica, riduzione emissioni, economia circolare;

  • trasformazione di prodotti agricoli (TPA): anche con servizi per l’ospitalità;

  • ricerca, sviluppo e innovazione: legati a uno dei settori sopra indicati.

 

Beneficiari dell’agevolazione

L’incentivo è rivolto a imprese di ogni dimensione, sia italiane che estere, anche aggregate in reti d’impresa (massimo 5 partecipanti). È richiesta una soglia minima di investimento:

  • 20 milioni di euro per progetti industriali e turistici;

  • 7,5 milioni di euro per TPA o turismo in aree interne o su immobili dismessi.

Per reti d’impresa, non ci sono limiti per i singoli progetti, purché la somma complessiva rispetti la soglia minima.

Quali sono le agevolazioni previste?

I benefici includono:

L’intensità degli aiuti varia in base a tipologia di intervento, localizzazione geografica e dimensione aziendale. È possibile scegliere tra un contributo puro o una combinazione di contributo e finanziamento agevolato.

 

Spese ammissibili

Sono ammesse spese per:

  • acquisto di macchinari, impianti e attrezzature;

  • opere murarie (fino al 70% nei progetti turistici);

  • acquisto e ristrutturazione di immobili;

  • consulenze tecniche (fino al 4% per PMI);

  • programmi informatici, brevetti e licenze;

  • spese per ricerca industriale e sviluppo sperimentale.

 

Condizioni di accesso e scadenze

I progetti devono dimostrare almeno due condizioni qualificanti, tra cui:

  • impatto positivo sull’occupazione;

  • recupero e riqualificazione strutture dismesse;

  • sviluppo tecnologico o filiere produttive;

  • attrazione di investimenti esteri;

  • miglioramento ambientale.

È consentito l’avvio del progetto solo dopo la presentazione della domanda. L’investimento deve essere completato entro 36 mesi, prorogabili di ulteriori 18 mesi.

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