Decontribuzione Sud: proroga e novità per il 2024
Con la recente circolare INPS del 17 luglio 2024, n. 82, sono state fornite nuove indicazioni riguardanti la proroga della Decontribuzione Sud, una misura introdotta dalla Legge di Bilancio 2021. Questa misura, volta a sostenere l’occupazione nel Mezzogiorno, ha subito alcune importanti modifiche e proroghe che meritano un’attenta analisi per comprenderne pienamente l’impatto sulle aziende interessate.
Premessa
La Decontribuzione Sud, istituita dall’art. 27, c. 1, DL 14 agosto 2020, n. 104, convertito dalla L. 13 ottobre 2020, n. 126, è stata concepita come un incentivo per le imprese del Sud Italia, consentendo una riduzione delle contribuzioni previdenziali fino al 31 dicembre 2029. Le percentuali di riduzione previste sono:
- 30% fino al 31 dicembre 2025;
- 20% per gli anni 2026 e 2027;
- 10% per gli anni 2028 e 2029.
Inizialmente, questa misura è stata autorizzata dalla Commissione Europea attraverso il Temporary Crisis Framework (TCF), in risposta alla crisi economica causata dalla pandemia.
La nuova proroga
Dal 31 dicembre 2023, la decontribuzione ha richiesto una nuova notifica alla Commissione Europea per estenderne l’applicabilità. Con la Decisione C(2023) 9018 final del 15 dicembre 2023, la misura è stata prorogata fino al 30 giugno 2024. Successivamente, con la Decisione C(2024) 4512 final del 25 giugno 2024, è stata concessa un’ulteriore proroga fino al 31 dicembre 2024, a condizione che l’aiuto sia stato concesso prima del 1° luglio 2024.
Campo d’applicazione e novità
È fondamentale notare che la Decontribuzione Sud non è destinata esclusivamente alle nuove assunzioni. In particolare, l’INPS ha chiarito che l’esonero contributivo non può essere applicato per le assunzioni effettuate a partire dal 1° luglio 2024. Tuttavia, se entro il 30 giugno 2024 è stato instaurato un rapporto di lavoro a tempo determinato, la decontribuzione può essere applicata fino al 31 dicembre 2024, anche se tale rapporto viene prorogato o trasformato a tempo indeterminato dopo il 30 giugno 2024.
Limiti alla decontribuzione
Il regime di aiuto esistente non ha subito ulteriori modifiche. Pertanto, tutte le condizioni precedenti rimangono invariate. Secondo il Temporary Crisis and Transition Framework, i massimali di erogazione degli aiuti sono:
- 335.000 euro per le imprese attive nei settori della pesca e dell’acquacoltura;
- 2,25 milioni di euro per tutte le altre imprese ammissibili.
La decontribuzione non trova applicazione nei settori della produzione primaria di prodotti agricoli, del lavoro domestico e del settore finanziario, in conformità alla classificazione NACE alla sezione “K” (Financial and insurance activities). Inoltre, restano esclusi i soggetti specificamente menzionati nell’art. 1, c. 162, Legge di Bilancio 2021.
Esposizione in Uniemens
Per poter usufruire dell’agevolazione, i datori di lavoro devono esporre i lavoratori beneficiari nel flusso Uniemens a partire dal mese di competenza di luglio 2024. Da agosto 2024, sarà necessario indicare anche la data di instaurazione del rapporto di lavoro nell’elemento <InfoAggCausaliContrib>. In caso di ritardi nell’aggiornamento del software per il mese di competenza luglio 2024, il flusso può essere esposto come arretrato nei mesi di agosto, settembre e ottobre 2024, ripetendo la sezione “InfoAggcausaliContrib” per ogni mese di arretrato.
Per i datori di lavoro che hanno sospeso o cessato l’attività ma desiderano fruire dell’esonero spettante, è possibile utilizzare la procedura delle regolarizzazioni (Uniemens/Vig).