|

Regime forfettario: cosa cambia per chi lavora online

[vc_row][vc_column][vc_column_text]Aprire un’attività online, un e-commerce ad esempio, non è necessariamente legato al regime forfettario. Esso non è altro che un sistema fiscale agevolato che consente di risparmiare sulle tasse, applicabile a qualsiasi attività professionale, artigianale e commerciale individuale. In molti casi, può permettere all’imprenditore di poter sostenere il peso delle spese in virtù di una pressione fiscale minore. Entriamo nel dettaglio.
La Legge di Bilancio ha modificato l’ambito di applicazione del regime forfettario, che alza il limite reddituale a 65.000 euro per tutte le categorie economiche. Le imposte invece continueranno a essere versate in base alla percentuale di redditività già nota. Questo sistema può essere utilizzato anche da coloro che abbiano voglia di avviare un’attività autonoma online.
Al regime forfettario non può accedervi chi già si avvale di regimi speciali Iva o di determinazione del reddito, ma anche chi non risieda in Italia. A questo proposito, potranno aderirvi tutti i residenti in UE a patto che venga prodotto su territorio italiano almeno il 75% del reddito complessivamente prodotto. Sono esclusi i partecipanti a società o associazioni professionali trasparenti, o chi controlli SRL che svolgano attività riconducibili a quella della persona fisica.
Per quanto concerne la fatturazione elettronica, essa non è obbligatoria per chi adotta il regime forfettario; tuttavia, è necessario iniziare a prendere dimestichezza con il mezzo, poiché si potrebbe essere destinatari di e-fatture.[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row]